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ALTA VIA DEI SILENZI CON VARIANTE FRIULANA

   

 

     
     
 

L'alta via dei Silenzi o anche nominata Alta Via 6 delle dolomiti è un lungo percorso di circa 180 Km che dal paese carnico di Sappada (BL) arriva fino a Vittorio Veneto (TV) al confine tra pianura e montagna, passando per boschi incantati, radure selvagge e dolomiti ancora da scoprire.

L’alta via qui descritta non segue fedelmente il percorso originale dell’Alta Via 6 delle Dolomiti, ma si interrompe al Rifugio Pordenone sopra il paese di Cimolais (PN). Dalla tappa 4 in poi segue una variante friulana personale andando a scoprire luoghi più isolati con particolare interesse paesaggistico e naturalistico. In realtà per completare questo percorso mancano tre tappe molto belle che le ho rimandate per la prossima visita in queste zone: dal Rifugio Pordenone a Erto (PN) passando per il Monte Duranno. A causa delle forti nevicate dell’inverno 2008-2009 e delle conseguenti valanghe ho avuto parecchie segnalazioni che i sentieri sono franati e ci sono reali pericoli che comportano il superamento di cenge molto esposte e franose. Inoltre si parla della zona più solitaria e selvaggia dell’intera alta via.

Per questo nel mio viaggio, effettuato insieme alla mia ragazza, abbiamo deciso di giorno in giorno i percorsi da fare seguendo uno schema "improvvisato" al momento e seguendo i consigli dei rifugisti e della gente del posto, ma che ci ha fatto visitare e scoprire dei luoghi molto belli e interessanti. Nelle prime tre tappe il percorso rispecchia il progetto originale, mentre per le successive quattro si segue un percorso diverso concentrato nel Parco Dolomiti Friulane. Di fatto le ultime quattro tappe sono più leggere lasciando così più spazio per contemplare ed ammirare le cime circostanti.

La caratteristica di questa alta via è davvero il silenzio, o meglio il silenzio umano, perché lungo il percorso si trovano davvero pochissime persone se non nessun per tutto il giorno. Gli unici rumori sono quelli della natura e del bosco. Qui nemmeno le onde dei cellulari e della televisione riescono a superare lo sbarramento delle montagne e la protezione delle piante, ho avuto anche parecchie difficoltà con il GPS a rilevare le tracce. La bellezza dei luoghi e il loro aspetto ancora originale e severo li rende sensazionali e unici. La parte forse più dura è quella psicologica che inizialmente inquieta chi è abituato a frequentare le montagne “caotiche”, ma assicuro che poi lo si rimpiange quando si percorrono sentieri molto frequentati. Dopo un paio di giorni ci si abitua a questo tipo di “isolamento” e diventa quasi piacevole camminare accompagnati dai rumori del bosco. La parte più bella dal punto di vista delle dolomiti la si vive nelle ultime tappe qui di seguito descritte, quando si passa per le guglie affilate e dalle forme più particolari nei pressi del Bivacco Marchi e Granzotto e nel meraviglioso anfiteatro della Val Montanaia. Si passa in maniera netta da un ambiente aspro e selvaggio del bosco fitto alle verdi praterie di alta quota contornate dalle rocce di dolomia che formano anfiteatri dalla straordinaria bellezza.

Non ultimo e la possibilità di avvistare diverse specie animale, dai rettili ai rapaci agli ungulati. Quest’ultimi più difficili da individuare in quanto il bosco spesso gli offre ottimi nascondigli, pertanto si notano di più nelle zone dolomitiche.

E’ un’alta via da fare assolutamente con macchina fotografica alla mano per poter immortalare la natura in tutti i suoi aspetti.

Questo tipo di Alta Via è consigliata ad escursionisti esperti con capacità di orientamento e un discreto allenamento . Sono presenti diversi tratti impegnativi dal punto di vista fisico e psicologico, per il particolare isolamento. Mentre sono presenti pochi tratti tecnici o esposti a parte un paio di canali ghiaiosi da risalire e scendere dove bisogna prestare particolare attenzione. Il periodo migliore per affrontare questo trekking è da Luglio a fine Settembre, compatibilmente con i periodi di apertura dei rifugi. Per le tappe nel parco Friulano è possibile evitare i rifugi utilizzando i numerosi bivacchi e casere sparsi per il parco.

       
    IL PERCORSO IN CIFRE
       
  Lunghezza percorso: 59,5 Km misurati su carta
     
  Ore di cammino: 28 h
     
  Giorni di viaggio: 7 gg
     
  Quota minima: 650 m s.l.m. a Cimolais (PN)
     
  Quota massima: 2333 m s.l.m. alla Forcola di Montanaia
     
  Quota media: 1800 m s.l.m.
     
  Dislivelli totali: 4193 m (salita) + 4152 m (discesa)
     
       
    ELENCO DELLE TAPPE
       
       
   

Tappa 1: Da Sappada al Rifugio De Gasperi

       
   

Tappa 2: Dal Rifugio De Gasperi al Rifugio Fabbro

       
    Tappa 3: Dal Rifuigo Fabbro al Rifugio Giaf

       
   

Tappa 4: Dal Rifugio Giaf alla Casera Valminon

       
    Tappa 5: Casera Valminon alla cima Valmenon e ritorno

       
   

Tappa 6: Dalla Casera Valminon al bivacco Marchi-Granzotto

       
    Tappa 7: Dal Bivacco Marchi-Granzitto al Rifugio Pordenone