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Rifugio Nacamuli - Valpelline

Escursione con gruppo CAI - Abbiategrasso del 23/06/2007

   

 

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La salita la Rifugio Nacamuli è una escursione piuttosto lunga e impegnativa consigliata ad escursionisti allenati e con una discreta capacità ad orientarsi e affrontare tratti su sfasciumi e roccette. Tutta l'escursione si svolge in una zona non molto frequentata ed ancora poco turistica.

Consigliata a chi vuole immergersi nella natura. In inverno è possibile percorrere questo sentiero, ma facendo particolare attenzione al pericolo valanghe e al transito degli scialpinisti. Difatti tutta la Comba d'Oren è luogo ideale per lo scialpinismo.

Dal Rifugio Nacamuli è possibile effettuare diverse salite alpinistiche e scialpinistiche tra le quali spicca la facile cima della Punta Kurz, il Col Collon, La Vierge, il Mount Brule e la Becca Valnetta. Molte di queste escursioni alpinistiche sono di facile esecuzione.

 
   

 

  Il Rifugio Nacamuli e le bandierine con le preghiere Tibetane Il Lago di Place Moulin
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
LOCALITA': Bionaz - Valpelline (AO)  
PARTENZA: Parcheggio all'altezza della diga del lago di Place Moulin  
ARRIVO: Rifugio Nacamuli  
QUOTA PARTENZA: 1970 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 2828 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 858 m  in salita  
TEMPO DI PERCORRENZA: 3 h  
DIFFICOLTA': EE  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da escursione  
TIPO DI PERCORSO: Percorso su sentiero segnalato, con diversi passaggi su petraia, sfasciumi e piccole roccette nel tratto terminale che porta al rifugio.  
DESCRIZIONE:

La partenza della nostra escursione avviene dal parcheggio del lago di Place Moulin, dove si segue per un brevissimo tratto la strada che porta a Prarayer, abbandonandola subito prendendo il sentiero segnato con il numero 8 sulla sinistra che risale per radi larici fino ad incrociare l'Alpe Greysemma e una vecchia strada carrozzabile.

Si percorre questa strada fino alla fine di essa, dove riprende il sentiero con diversi sali e scendi fino alla Comba di Oren e all'omonimo alpe. Appena superato l'alpeggio ci troviamo un ponte di legno, si passa dalla parte opposta del torrente costeggiandolo alla nostra sinistra.

Il percorso resta sempre parallelo al torrente e senza salire di quota, ma con lievi sali scendi. Arrivati in fondo alla lunga piana si risale la petraia ricominciando a salire di quota ma sempre con moderazione percorrendo il piccolo valloncello di fronte a noi.

Al termine del valloncello giungiamo in un secondo pianoro detritico che restando sul lato destro di esso, lo percorriamo per un breve tratto, fino a giungere a dei grossi massi sulla nostra destra in direzione nord. Seguendo le evidenti tracce gialle sulle rocce si risale il colle sopra di noi. Questo punto è il più ripido e faticoso punto dell'escursione, dove è necessario avere un piede sicuro e deciso. In alcuni tratti sono presenti dei gradini in acciaio e catene per facilitare la salita e i passaggi sulle rocce scivolose. Si risale quindi zigzaggando tra le rocce fino a raggiungere il colle e dunque un terzo piccolo pianoro composto da petraia e detriti.

Da qui il rifugio è già ben visibile in alto sulla nostra sinistra; si percorre la piana parallelamente al rifugio superandolo e lasciandolo quasi alle nostre spalle, fino ad incontrare un ponte in legno. Si oltrepassa il torrente e si risale in direzione ora del rifugio, lungo il sentiero fra i detriti, fino a raggiungerlo sul lato destro.

 
La partenza dal parcheggio si prende la strada a fianco del bar
Risalendo il sentiero che si trova subito a sinistra della strada del lago
La carrozzabile alta che si incrocia a seguito del sentiero nel bosco
Le baite dell'Alpe d'Oren e il lungo vallone pianeggiante da percorrere prima di risalire di nuovo

Il ponte sul torrente che si incontra dopo le baite dell'Alpe d'Oren

In fondo al vallone d'Oren si giunge alla petraia che risale verso lo stretto valloncello. Superata la petraia si giunge al termine del valloncello, un particolare dell'ultimo passaggio. Si deve risalire tra la roccia e i resti di questo grosso nevaio. Si notano i segni gialli sulla roccia Il secondo pianoro che si attraversa solo per un breve tratto restando sempre sulla destra
Il tratto di sentiero tra le rocce dove sono presenti i gradini e le catene in acciaio. Si notano sempre i segni gialli sulle rocce a indicare il percorso, in questo caso obbligato

Il terzo falso piano da attraversare. Il rifugio è già visibile sullo sfondo a sinistra.

L'arrivo al rifugio.