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Ferrata Staich e Monte Tovo - cresta sud - Oropa

Escursione del 30/03/2008

   

 

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La via Ferrata Staich del Monte Tovo è una bella ferrata di media difficoltà, che porta a salire una serie di pareti e spigoli sulla pendice della cresta sud del Monte Tovo. La salita è moderatamente impegnativa e i passaggi non sono banali, ma nel complesso si superano senza grosse difficoltà. Sono presenti due brevi ponti tibetani divertenti e alcuni passaggi su spigoli e piccoli tetti, che richiedono particolare attenzione.

La ferrata passa vicino ai tralicci della vecchia funivia di Oropa, di cui uno viene risalito per passare su uno dei due ponti tibetani.

All’uscita della ferrata è possibile salire sulla cima del Monte Tovo, passando per la facile ed erbosa cresta sud. Con questo passaggio si completa un bel giro sia panoramico, che di moderato dislivello e impegno. Se fatto a fine inverno, diventa un bel terreno di allenamento per salite più impegnative.

Dalla cima del Monte Tovo è bellissimo il panorama sulle Alpi e sulla pianura padana, lo stesso che si ammira dalla cima gemella del Monte Camino.

 
   

 

  Un tratto aereo ed esposto della ferrata Nito Staich La cima del Monte Tovo avvolta dalle nuvole
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
LOCALITA': Oropa (BI)  
PARTENZA: Santuario di Oropa  
ARRIVO: Monte Tovo (via Ferrata Staich e cresta sud)  
QUOTA PARTENZA: 1250 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 2230 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 200 m avvicinamento ferrata - 200 m via ferrata - 580 m al Monte Tovo - Totale salita 980 m  
TEMPO DI PERCORRENZA: 20 min per l'attacco ferrata - 1 h 30 min per via ferrata - 1 h 15 min per cima Tovo - Totale 3 h. Per discesa c.a 2 h  
DIFFICOLTA': EEA-D  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da alpinismo, corda, imbragatura, set ferrata, casco  
TIPO DI PERCORSO: Inizialmente su mulattiera, poi ferrata moderatamente difficile, e sentiero e tracce di sentiero  
DESCRIZIONE:

Dal Santuario di Oropa si prosegue lungo la stretta strada che conduce alla Galleria Rosazza e al secondo tornante si trova l’inizio della mulattiera. Se le insenature della strada sono libere, è possibile parcheggiare in prossimità del sentiero, altrimenti conviene lasciare l’auto al parcheggio del Santuario e salire lungo la strada asfaltata a piedi. L’inizio del sentiero è quindi in prossimità del secondo tornante in corrispondenza di alcune vecchie mura. Si imbocca il sentiero che porta ai Rifugi Rosazza, Savoia e Renata e che porta al Monte Camino e Monte Tovo.

Si percorre la mulattiera fino a raggiungere il piccolo valloncello dove già alla nostra sinistra si vede la parete rocciosa dove sono situati i vecchi piloni della funivia e più a monte il nuovo pilone, dove attualmente passa la funivia. Raggiunta una piccola cappella votiva, si trova poco più avanti l’indicazione con targa della ferrata Nito Staich.

Si risale la grande petraia seguendo gli ometti e le targhette bianche e rosse posizionate su alcune roccette che conducono facilmente all’attacco della ferrata. Arrivati alla base della parete, sulla sinistra inizia la ferrata già ben visibile anche grazie alle targhe sulle corrette norme da seguire per la salita.

La ferrata parte subito con una salita verticale, portandoci in breve ad un piccolo traverso e a piccole placche, ben servite dai piolini. La roccia è piuttosto buona ed è possibile, con una buona tecnica di arrampicata, risalirla in molti punti senza necessariamente usare le facilitazioni offerte dalla ferrata, ma sempre ben assicurati al cavo. Si prosegue poi in un tratto verticale, dove inizialmente è leggermente strapiombante e necessita di una buona tecnica, oltre che di forza.

Risalita la paretina, si prosegue su facili passaggi non esposti fino a raggiungere la base del traliccio. In cima al traliccio si trova il primo ponte tibetano. Si risale quindi il fianco rivolto a monte del traliccio per mezzo di pioli e si attraversa il ponte.

Superato il ponte si effettua di nuovo un traverso alla nostra destra e risalendo qualche metro si arriva ad un dosso erboso che ci porta verso l’altra parete da affrontare. La si risale fino ad una piccola cengia, dove si trovano altre piccole paretine da risalire senza grosse difficoltà.

Si risale ulteriormente su placchette e salite sempre piuttosto verticali, fino a raggiungere il secondo ponte tibetano, dove si consiglia di prenderlo subito dalla parte opposta, in quanto poi si deve proseguire alla sua destra.

Qui si trovano i punti più difficili della ferrata, in quanto superato un tratto verticale ed esposto, si arriva sotto di un tetto dove è necessario superarlo dallo spigolo, altrettanto esposto e piuttosto strapiombante.

Con un buon uso delle gambe e dell’equilibrio si supera quest’ultimo tratto che seguito da alcuni tratti su erba e rocce porta alla fine della ferrata.

Da questo punto è possibile ridiscendere seguendo il sentiero che taglia il pendio della cresta sud del Monte Tovo e ritornare a valle e quindi al punto di partenza.

Per completare l'escursione si effettua l’ascensione alla bella cima del Monte Tovo.

Si risale la cresta erbosa, dove inizialmente le tracce del sentiero sono vaghe, ma comunque molto intuitive. E’ possibile risalire le piccole roccette di fronte l’uscita della ferrata per guadagnare subito quota, oppure tagliare orizzontalmente il pendio fino a superarle e risalire fino alla cresta vera e propria.

Da qui si riprende la traccia di sentiero, che superando alcuni dossi della cresta ci portano dapprima all’anticima e poi per una salita più ripida e su balze miste a roccia ed erba si giunge in cima al Monte Tovo. Sulla cima è eretta una grossa croce in metallo, mentre più a sud si trovano dei grossi ometti in pietra.

Per la discesa invece si scende dalla più ripida cresta nord, segnata con il sentiero D32c, senza grosse difficoltà oggettive ed in assenza di esposizione. Questa è la via normale alla cima. Si scende quindi fino a raggiungere il sottostante Colle Finestra, che si trova tra la Cima del Monte Tovo e la cima del Monte Camino.

Da qui, sempre per sentiero ben segnalato D32c, si prosegue passando sul versante meridionale del Monte Camino e inizialmente si taglia il pendio per poi ridiscendere all’Alpe Trotta. Seguendo il sentiero D32 alla nostra destra (faccia a valle), si scende diretti verso il già ben visibile sentiero lastricato, per il Rifugio Rosazza.

Raggiunto il sentiero lastricato si scende a destra verso valle raggiungendo la base della petraia che porta alla ferrata e quindi ripercorrendo a ritroso la mulattiera di andata si giunge al punto di partenza iniziale.

 
La base della petraia, da risalire per arrivare alla ferrata
Il primo tratto di ferrata
Uno dei tanti traversi, molti sono gli appigli sulla roccia
Un tratto verticale della ferrata
Altro traverso
Particolare del tratto più difficoltoso ed esposto della ferrata
In uscita dalla ferrata si risale la facile cresta erbosa
Altro tratto di cresta
La cima del Monte Tovo ormai raggiunta

Il Colle Finestra

In discesa dal Colle Finestra e verso l'Alpe Trotta In discesa dall'Alpe Trotta. Il congiungimento con il sentiero lastricato che scende dal Rifugio Rosazza e che conduce a valle verso il santuario