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Punta Cadini - Parete Nord

Escursione del 05/07/2009

   

 

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La Punta Cadini è una delle tredici cime che compongono il bellissimo e affascinate anfiteatro glaciale del ghiacciaio dei forni. La Punta Cadini è situata tra la Punta San Matteo e la cima di Pejo e sia nella sua via normale che la sua parete nord sono vie di salita considerate di media difficoltà a seconda delle condizioni.

Su questa cima è ancora presente una antica passerella in legno (non agibile e precaria) costruita all'epoca della prima guerra mondiale. E' interessante e spaventoso vedere con i propri occhi i resti di quello che fu un massacro sui ghiacci per la conquista del territorio.

La parete nord della Punta Cadini è una salita di media difficoltà che risale il ripido scivolone della montagna sbucando poche decine di metri sotto la cima. La salita è interamente su ghiaccio con pendenze fino a 50°

 
   

 

  La cima della Punta Cadini La Nord della Punta Cadini, la cima di sinistra
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
LOCALITA': Santa Caterina Valfurva (SO)  
PARTENZA: Rifugio Branca  
ARRIVO: Punta Cadini  
QUOTA PARTENZA: 2487 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 3524 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 1037 m  
TEMPO DI PERCORRENZA: 5 h - 6 h a seconda delle condizioni (2h per l'avvicinamento + 3 h per la salita) + 3 h per la discesa  
DIFFICOLTA': AD per la salita PD per la discesa  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da alpinismo, coppia di picozze, Ramponi, corda, chiodi da ghiaccio, fittoni  
TIPO DI PERCORSO: Parte iniziale su sentiero, poi ghiacciaio ed infine parete di ghiaccio con pendenze fino a 50°. Per la discesa tratto di cresta esposta a tratti nevosa e a tratti con pietraie e sfasciumi instabili, poi su ghiacciaio.  
DESCRIZIONE:

Dal rifugio Branca si ridiscende per circa 50 metri seguendo il sentiero glaciologico basso che in direzione sud conduce ai piedi del ghiacciaio dei forni.

Qui si giunge in una piccola conca glaciale dove si trova un bel passaggio su quello che resta di un antico crepaccio. Qui calzati i ramponi si procede sempre in direzione sud puntando verso le bastionate rocciose della costiera della cresta nord-ovest della cima di Pejo, poste alla nostra sinistra.

Giunti nei pressi della bastionata è opportuno legarsi in quanto la copertura nevosa aumenta e i crepacci cominciano ad essere meno visibili. Da questo punto si procede sempre in direzione sud / sud-est puntando l'evidente scivolo nord della Punta Cadini fino a giungere alla sua base in corrispondenza di una modesta seraccata.

La salita più agevole della seraccata avviene spostandosi a sinistra vicini alla zona di rocce sporche e affioranti dal ghiaccio e sfruttando i brevissimi e facili passaggi verticali interrotte da piccole cenge nel ghiaccio. Superata la facile seraccata si giunge all'attacco vero e proprio della parete, che inizia con una pendenza non troppo eccessiva di circa 40°. Qui se ben innevato è possibile salire in conserva restando centrali e puntando verso il grosso crepaccio che si trova poco oltre metà via. Mano a mano che si sale ci si porta sotto il grosso crepaccio e ci si porta tra la piccola seraccata mista a rocce sporche alla nostra destra e alla zona di minor apertura del crepaccio.

Giunti al crepaccio è utile farsi sicura con dei chiodi (se c'è ghiaccio vivo) per il superamento e la risalita del tratto più ripido che raggiunge i 50°. Dal crepaccio quindi si risale piegando leggermente a destra risalendo la parte più ripida dell'intera parete con un dislivello di poco meno cento metri.

Superato il tratto più ripido il pendio si addolcisce sempre di più raggiungendo la spalla nord-est della cresta della Punta Cadini. Si segue la larga e facile cresta fino alla base delle roccette sommitali della cima dove sono ancora presenti le passerelle costruite durante la seconda guerra mondiale.

Per toccare la cima vera è necessario risalire le brevi ma esposte roccette sul versante nord.

 

DISCESA:

Per la discesa ci si porta sotto le rocce della cima cadini e si traversa il versante esposto a nord su pendii ripidi e nevosi alternati a passaggi su pietraia e sfasciumi instabili per passare sulla cresta ovest. Questo è il tratto più delicato della via normale in quanto il traverso è su un pendio ripido ed esposto.

Giunti sulla cresta si ridiscende su terreno più agevole con alcuni punti esposti ma che si superano più facilmente.

Si percorre la cresta fino ad arrivare nell'intaglio tra il Colle degli Orsi e la Punta Cadini e si ridiscende il pendio  con buona pendenza in direzione sud / sud-est fino a raggiungere la parte bassa del ghaicciaio e quindi il percorso di andata.

 
Lungo il ghiacciaio proseguendo verso la bastionata rocciosa di sinistra
La zona vicina alla bastionata rocciosa che da l'accesso più comodo verso la base della parete
Vicini alla base della parete, si sale a sinistra al limitare della seraccata e a destra delle rocce sporche
L'inizio della parete con pendenze discrete fattibili in conserva
Lungo la parete, si nota il passaggio tra la seraccata e il grosso crepaccio
La zona del grosso crepaccio e l'ultimo tratto di parete dove la pendenza aumenta

La cima vista dall'uscita della parete, si risalgono le facili roccette per raggiungere la sommità