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Gran Paradiso - Via Normale - Valsavaranche

 

   

 

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Il Gran Paradiso è una facile vetta a 4000 metri di quota e interamente in territorio italiano. Tutte le vette oltre i 4000 metri sono disposte lungo il confine italiano, mentre il Gran Paradiso è l'unico 4000 italiano da qualsiasi versante lo si salga.

La salita alla cima non presente particolari difficoltà, esiste una zona crepacciata ma abbastanza visibile. Il percorso è quasi sempre ben visibile e tracciato, data l'elevata frequentazione. C'è da considerare che proprio per questo motivo è anche molto difficile riuscire a raggiungere la vetta vera e propria, in quanto la colonna di persone che sosta sulla piccolissima vetta rende quasi impossibile la salita. E' consigliabile effettuare l'escursione lontana dai periodi di maggiore affluenza per godersi un pò più di tranquillità.

La salita viene fatta da Pont Valsavaranche pernottando al Rifugio Vittorio Emanuele.

Dalla vetta si ha una vista molto bella sul vicino Monte Bianco, sul Monte rosa e sul Cervino. Inoltre se la giornata è abbastanza limpida si può ammirare buona parte della pianura padana.

 
   

 

  La vetta del Gran Paradiso, si nota la folla che sale e che scende dalla piccola cima Il Ciarforon visto dall'anticima del Gran Paradiso
     
 

SCHEDA ESCURSIONISTICA

 
     
LOCALITA': Pont - Valsavaranche (AO)  
PARTENZA: Rifugio Vittorio Emanuele  
ARRIVO: Vetta del Gran Paradiso  
QUOTA PARTENZA: 2775 m s.l.m.  
QUOTA ARRIVO: 4061 m s.l.m.  
DISLIVELLI: 1286 m  in salita e discesa + discesa dal rifugio con altri 815 m (totale discesa 2101m)  
TEMPO DI PERCORRENZA: 4h 30 min / 5 h per la sola salita alla vetta  
DIFFICOLTA': F  
ATTREZZATURA: Abbigliamento e calzature da alpinismo, ramponi, picozza, corda, imbragatura.  
TIPO DI PERCORSO: Percorso inizialmente su sfasciumi e residui di ghiacciaio, poi su ghiacciaio con tracce di norma abbastanza evidenti.  
DESCRIZIONE:

Dal rifugio Vittorio Emanuele, si procede verso la Testa di Moncorvé, il colle posto alle spalle del rifugio in direzione nord. Normalmente questo tratto si fa prima dell'alba con le lampade frontali, pertanto e necessario procedere con attenzione e cercare di seguire gli ometti in pietra. Si prosegue salendo moderatamente, fino a portarsi nel piccolo avvallamento tra la base della Testa di Moncorvé e il colle opposto. Da questo punto si prosegue piegando a destra e percorrendo l'avvallamento in direzione est dove salendo sempre tra sfasciumi e massi si raggiunge l'inizio del ghiacciaio del Gran Paradiso. Calzati i ramponi e legati in cordata, si attacca il ghiacciaio cercando di percorrere inizialmente il suo fianco alla nostra sinistra, meno ripido. Si sale per circa duecento metri spostandosi leggermente al centro di esso per superare il restringimento imposto dalla parte terminale della cresta della Testa di Moncorvé.

Superato questo tratto privo di grosse difficoltà ci si porta di nuovo verso sinistra (nord est) per immetterci nella confluenza tra il Ghiacciaio del Gran Paradiso e quello di Laveciau solcato da un colle piuttosto ripido e ghiacciato chiamato la schiena d'asino. Questo è il tratto più impegnativo e richiede attenzione in quanto sono presenti diversi crepacci da evitare. Superato questo colle, ci si dirige inizialmente verso la Becca di Moncorvé posta sulla destra di fronte a noi, per poi ripegare decisamente alla nostra sinistra (nord) costeggiando la base della cresta tra la Becca di Moncorvé e quella del Gran Paradiso, fino a portarsi sotto la vetta. La salita alla piccolissima cima è su facili roccette, il pericolo maggiore in questo punto è la forte affluenza di persone, pertanto si deve procedere a turni e praticamente a senso unico. Spesso per la troppa affluenza, si deve rinunciare a salire la piccola vetta. 

 
All'alba la partenza
La parte iniziale del ghiacciaio del Gran Paradiso
Nei pressi della schiena d'asino, sullo sfondo a destra la Becca di Moncorvé

Superata la schiena d'asino ci si lascia alle spalle il Ciarforon ormai sotto di noi.

La lunga base della cresta del Gran Paradiso appena superata Prima di raggiungere la vetta un piccolo scorcio sul Monte Rosa e sul Cervino La massa di persone che scendono dalla vetta e che tentano invano di salire!